A Bovino dopo la festa della Madonna di Valleverde del 29 agosto, quella che è la festività più sentita è senz’altro quella di San Celestino che quest’anno si è celebrata il 13 ottobre.
La festa è stata aperta, alla vigilia, dall’importante fiera di San Celestino con numerosissimi stand e bancarelle che assiepavano il Corso principale, Corso Umberto I°, Via Lamarmora, Piazza e Viale Regina Margherita e si è protratta per tre giorni. Al pomeriggio l’arrivo della Fanfara dei bersaglieri, a sera “La Sagra delle Castagne” che ha movimentato le principali piazze e vie del centro storico, dove gli innumerevoli visitatori, convenuti da Foggia e paesi vicini, hanno inoltre potuto gustare cicatelli, torcinelli, formaggi locali, fagioli e bruschette.
Il mattino della festa è stato salutato da numerosi spari di mortaretti e suoni di fanfara per le strade. Dopo la solenne Messa capitolare ha avuto luogo la processione del Sacro Corpo del Martire e della statua della Madonna delle grazie, alla quale hanno partecipato autorità civili, religiose e militari con carabinieri in alta uniforme ed inoltre una folta schiera di fedeli, molti dei quali provenienti da Prato come ormai tradizione da molti anni.
Al pomeriggio la deposizione delle corone al monumento dei bersaglieri, a quello dei Caduti della prima guerra mondiale, alla lapide dedicata al Ten. Serafino Lombardi e a finire al monumento dei Caduti della seconda grande guerra mondiale nella villa comunale.
A sera dopo una splendida giornata primaverile è calata la nebbia che però non ha compromesso comunque lo svolgimento dello spettacolo di danza del famoso duo Cinzia Lombardi (nostra compaesana) e Luciano Donda entrambi campioni nazionali di Tango argentino. Divenuta comunque più intensa, la nebbia ha impedito lo spettacolo pirotecnico.
NOTE STORICHE SU SAN CELESTINO
Molto poco si sa su questo Santo il cui corpo viene conservato e venerato in Bovino nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. Sembra fosse un centurione romano convertitosi al cristianesimo e per questo martirizzato. Il suo corpo raccolto dai cristiani fu sepolto a Roma nella catacomba di Calepodio.
Come risulta da una bolla del 1 agosto 1800, Il Cardinale Giulio Maria della Somaglia, presbitero e vicario di Pio VI, su mandato di questi, esumò il corpo del Santo Martire dal cimitero di Caledopio e dopo averlo finemente e militarmente vestito, lo fece racchiudere in una cassa dipinta di rosso con finimenti d’oro e con vetro sul davanti, ben chiusa e sigillata e ne fece dono alla “Confraternita della buona morte di Bovino” affinchè fosse esposto alla venerazione pubblica dei fedeli. Nell’urna fu anche racchiusa un’ampolla contenente il sangue del Martire.
IMMAGINI DELLA PROCESSIONE DI SAN CELESTINO
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